Una società titolare di esercizi di ristorazione, dotati di strutture tipo dehors all’esterno dei locali, è insorta avverso il regolamento adottato dal Comune di Polignano a Mare in tema di “rilascio di autorizzazioni per l’occupazione temporanea di suolo pubblico, privato e privato ad uso pubblico per la somministrazione di alimenti e bevande all’aperto”.
Lamentando la surrettizia soppressione dei titoli autorizzativi e concessori in suo possesso, che l’avrebbe costretta a rimuovere le strutture amovibili assentite con titoli pregressi, la società ricorrente ha denunciato la violazione del principio del legittimo affidamento.
Di avviso diverso è però stato il Consiglio di Stato, sezione V, con la sentenza 23 ottobre 2024, n. 8474 (link) stabilendo che “il Comune ha il potere, da un lato, di rilasciare i titoli edilizi e paesaggistici per la realizzazione delle strutture tipo dehors su tutto il territorio comunale, dall’altro, di approvare un regolamento di carattere generale che ne disciplini le caratteristiche, al fine di rendere più snello il procedimento autorizzatorio e di conformarle nell’ottica della “sicurezza urbana”, nell’accezione più moderna di miglioramento della vivibilità cittadina”.
D’altro canto, già il Tar Puglia in primo grado, con la pronuncia n. 1008/2023, aveva rigettato l’impugnazione della società ricorrente, invocando tra l’altro la “natura pianificatoria del potere esercitato”, con conseguente esclusione di uno specifico onere motivazionale in capo all’amministrazione, nonché escluso l’operatività delle garanzie partecipative che si riferiscono ai destinatari determinati di un provvedimento.
Invero, “l’Ente comunale ha esercitato un potere di pianificazione a valenza estetica, urbanistico-edilizia e paesaggistica afferente al tessuto urbano, dal cui ambito non possono rimanere escluse le aree demaniali ricomprese nel territorio di riferimento”.
Da qui la legittimità del regolamento locale, volto a “riorganizzare le occupazioni di suolo pubblico con Dehors in piazze, strade, vie ed altri spazi pubblici, al fine di ottenere un completo riordino nel rispetto dei principi e valori storici, artistici, culturali, paesaggistici ed architettonici, specie dei luoghi di pregio ove essi spesso si collocano”.